Chirurgia mininvasiva
Al Rome American Hospital del gruppo Nefrocenter determinate operazioni chirurgiche vengono eseguite con un insieme di tecniche che vengono racchiuse nella sfera della chirurgia mininvasiva, una vera rivoluzione nel campo della chirurgia.
Questo tipo di chirurgia ha l’obiettivo di ridurre al minimo il trauma causato dall’intervento, e viene adoperata principalmente per patologie come l’obesità, le ernie, i calcoli della colecisti, i polipi endometriali, le malformazioni uterine e molte altre, inclusi i tumori.
Tempi di recupero più brevi con la chirurgia mininvasiva
Il Rome American Hospital è un’eccellenza nel campo della chirurgia mininvasiva, e impiega uno staff altamente qualificato e macchinari di ultima generazione che hanno rivoluzionato il campo della chirurgia, permettendo tempi di recupero più rapidi per il paziente e una quantità ridotta del trauma post-operazione.
Le cure effettuate con chirurgia mininvasiva
A differenza della chirurgia tradizionale, la chirurgia mininvasiva ricava tagli di pochissimi centimetri sul corpo del paziente (detti “portali”), con una conseguente riduzione al minimo del trauma per il paziente, con tempi di recupero e riabilitazioni più rapidi, e una minor presenza di residui estetici lasciati dall’operazione chirurgica, essendo le incisioni di ristrettissime dimensioni.
La chirurgia mininvasiva permette di svolgere un elevato numero di funzioni: osservare e formulare diagnosi, asportare parti anatomiche e persino inserire delle protesi.
La chirurgia mininvasiva può essere applicata anche in campo oncologico, ma con approccio multidisciplinare in team, richiedendo l’intervento congiunto di oncologi, radioterapisti, radiologi e gastroenterologi.
Gli interventi mininvasivi possono richiedere più tempo rispetto a quelli di chirurgia tradizionale, ma la quantità di dolore durante l’operazione, e le tracce di cicatrici ad esame concluso sono vantaggi che hanno rivoluzionato per sempre il campo della chirurgia.
Gli interventi endoscopici
La chirurgia mininvasiva di tipo percutaneo prevede l’esecuzione di piccoli fori nel corpo del paziente, larghi circa 1cm di diametro, abbastanza grandi da poter introdurre al loro interno strumenti chirurgici e sonde endoscopiche.
Durante l’operazione il chirurgo osserva le evoluzioni delle sue correzioni su un amplificatore di brillanza, cioè un particolare tipo di monitor. Gli endoscopi di ultima generazione garantiscono una visione fedele ed estremamente dettagliata del campo operatorio. La durata media di un’endoscopia è di circa 20 minuti.
La toracoscopia
Gli interventi di chirurgia toracoscopica, invece, operano sull’addome e sul torace. Si adopera principalmente per individuare e curare le lesioni pleuriche e polmonari.
Dopo aver creato i portali nella parete addominale, ricavati mediante l’utilizzo di un ago, si inserisce nel corpo del paziente un toracoscopio, ovvero un tubo ottico munito di una lente e di una fonte luminosa.
La chirurgia robotica mininvasiva
La chirurgia robotica, anch’essa di tipo mininvasivo, viene adoperata per la rimozione dell’utero, della prostata, della cistifellea e per alcuni tipi di tumore, oltre che per alcune operazioni legate alla perdita di peso. In questo caso, il chirurgo opera a distanza tramite un computer, controllando i movimenti della macchina posizionata sul paziente. Le braccia del macchinario sono dotate di piccoli strumenti chirurgici e di una telecamera che permette al chirurgo l’osservazione dell’operazione su un monitor (su cui è possibile anche effettuare ingrandimenti).